Il territorio

Popolazione: Il Comune di Acquaviva delle Fonti si estende su una superficie territoriale di 130,98 Kmq, confina con i comuni di Adelfia, Casamassima, Cassano delle Murge, Gioia del Colle, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari – comuni pertinenti all’Area Metropoli Terra di Bari – Santeramo in Colle, dista 32km da Bari città ed ha una densità abitativa di 164 abitanti/Kmq. La popolazione residente al 1 gennaio 2006 è di 21.478 abitanti – di cui il 51,2% è di sesso femminile – e rappresenta il 2,2% di tutta la popolazione dell’Area Metropoli Terra di Bari. Dai dati a nostra disposizione e rappresentati è emerso che il comune di Acquaviva delle Fonti, dal 1993 al 2006, ha avuto una crescita della popolazione piuttosto esigua (+0,6%) ed ha sperimentato un trend negativo soprattutto negli ultimi anni raggiungendo la perdita di popolazione più elevata (-0,5%), della serie storica in oggetto, nel 2006.

Mobilità e trasporto: Ad Acquaviva delle Fonti c’è un casello autostradale dell’A14 (distante dal centro della città 2,5 km, per cui sono necessari 2 minuti) e una stazione delle Ferrovie dello Stato. L’itinerario più rapido per raggiungere il porto di Bari è lungo 33 km e richiede 31 minuti; quello per l’aeroporto Karol Wojtyla è lungo 37 km, percorribili in 29 minuti.
Il sistema su ferro che connette la città al capoluogo si basa sulla stazione delle Ferrovie dello Stato.

Territorio e paesaggio: Nel territorio, di forma stretta e allungata in direzione nord-sud, si possono schematicamente individuare due aree, a cavallo delle quali si localizza il centro urbano.
La parte a nord ha suoli prevalentemente costituiti dal calcare di Bari e, in alcune zone, da affioramenti di calcareniti; qui predominano le colture arborate (vite, frutteti e olivo). A sud, ove è diffuso il calcare di Altamura, le quote altimetriche tendono a salire e il paesaggio agrario cambia notevolmente. Esso è, infatti, caratterizzato da boschi relitti, seminativi e pascoli, connessi ad alcune proprietà più vaste, e da colture arborate quali l’olivo e il mandorlo.
In quest’area, a sud del centro urbano, si riscontra la presenza delle “quotizzazioni” dei demani comunali o ecclesiastici risalenti alla fine dell’800, di forma molto regolare; tra queste le più importanti sono quelle di Curtomartino, di Monticelli e della Difesa. Le colture arboree che occupavano in passato le quote sono in molti casi abbandonate e in via di lenta rinaturalizzazione. Il paesaggio delle quotizzazione è dominato dalla pietra dei muretti a secco, delle casedde e dalla roccia affiorante.
Tra le due parti del territorio, immediatamente a sud del centro urbano, si estende infine un’area ricca di sabbie acquifere, terreno ideale per la vite e per colture orticole specializzate quali la cipolla rossa di Acquaviva.

Acqua e assetto idrogeologico: Il territorio di Acquaviva delle Fonti è in buona parte compreso nel bacino idrografico di lama S. Giorgio e parte del suo reticolo di drenaggio superficiale costituisce il recapito dell’impianto di depurazione della città non senza rischi di inquinamento del suolo e del sottosuolo. Uno dei problemi più urgenti è, infatti, relativo all’impossibilità di individuare un soggetto che gestisca il recapito finale delle acque reflue depurate provenienti dal depuratore di Acquaviva. Attualmente l’impianto di depurazione dei reflui civili è gestito da AQP (a partire dal 1.6.07), che tuttavia non assume in gestione anche lo scarico dell’impianto in Lama, ad oggi nella responsabilità del Comune.
Lo scarico diretto in lama, pur ammissibile nei casi per i quali è previsto che l’effluente dell’impianto rispetti i limiti dello scarico sul suolo (tab.4 All.5 del D.Lgs. 152/06),  implica notevoli criticità relative al fatto che l’alveo della lama, non adeguato allo stato attuale a ricevere tale effluente, è quasi completamente di proprietà dei privati ed è interessato dalla presenza massiccia di impianti colturali. Lo scarico degli impianti di depurazione determina l’allagamento costante del letto e la formazione continua di una copiosa vegetazione che deve essere frequentemente ridotta per evitare che ostruisca il cammino dell’effluente.
Per tali ragioni, l’Accordo di Programma Quadro “Risorse Idriche” prevedeva la realizzazione di un collettore intercomunale a servizio dei Comuni di Acquaviva, Gioia del Colle, Casamassima, Putignano, Sammichele. Tale intervento, finanziato con circa 13 mln di €, è stato temporaneamente accantonato e lo scarico avviene attualmente direttamente in Lama.
Per tamponare tale stato delle cose, l’Amministrazione Comunale ha provveduto, con propri fondi, ad espropriare una fascia di alveo, per un tratto di circa 500m  e a realizzare una savanella artificiale in destra idraulica della lama, al fine di evitare l’allagamento della restante parte dell’alveo, interessato dalla presenza di vigneti. Ciò anche a causa della difficoltà di individuare soggetti responsabili della manutenzione ordinaria delle lame e per risolvere i contenziosi sollevati dai proprietari delle aree soggette ad allagamenti in occasione di  disservizi temporanei dell’impianto di depurazione (circa 2 km di rete di fognatura dell’abitato sono ancora di tipo misto; persistono problemi nella gestione, ed immissioni di scarichi anomali, acque di vegetazione e altri scarichi non autorizzati).
Anche nel comparto della fogna pluviale la situazione non è positiva

Il centro storico: Il centro storico, di origine medievale si trova in posizione baricentrica rispetto alle successive espansioni. Il palazzo De Mari, costruito sui resti del Castello normanno e oggi sede del Comune, la Cattedrale e la villa comunale, su cui si affaccia il teatro storico oggetto di recente restauro, costituiscono cerniera tra il centro storico e le espansioni moderne.

Capitale culturale: La Festa Grande Patronale è quella dedicata alla Madonna di Costantinopoli, e si svolge in 4 giorni culminando nel 1° martedì di settembre. Il comune di Acquaviva presenta alcuni interessanti monumenti architettonici, databili in epoche diverse, a partire dall’XI secolo ed in particolare: la Cattedarale; il castello; la villa del Duca;la torre dell’orologio.

Economia: Il comune di Acquaviva delle Fonti ha prodotto nel 2004 un valore aggiunto totale pari a poco meno di 330 milioni di euro. Circa i tre quarti del valore aggiunto totale si devono al terziario, mentre il restante quarto proviene principalmente dal settore industriale (20,4%) ed in piccola percentuale dal comparto agricolo (5,1%). Il comune di Acquaviva delle Fonti al 2005 presenta una forza lavoro totale pari a 7.864 persone, con un tasso di attività del 43,4% ed un tasso di disoccupazione dell’11,7%.
Gli occupati presenti nel comune di Acquaviva delle Fonti nel 2005 rappresentano il 32,4% della  popolazione totale residente. Dei circa 7.000 occupati in totale, quasi il 70% risultano occupati nel settore terziario mentre i restanti sono impiegati prevalentemente nell’industria (24,8%) ed in minima parte in agricoltura (5,6%). sono insediate numerose imprese a vocazione artigianale ed industriale con una propensione verso le attività manifatturiere e delle costruzioni;
la presenza dell’ospedale rappresenta una fonte di occupazione e  genera un indotto dalle enormi potenzialità nell’ambito della produzione di materiale sanitario;
l’agricoltura è molto presente con produzioni specializzate in vino, olio e cipolla caratterizzate da una conduzione prevalentemente familiare;
le attività commerciali sono numerose ma poco rilevanti dal punto di vista dimensionale;

Welfare: Acquaviva delle Fonti ha attivato il Piano Sociale di Zona insieme a Grumo (Capofila), Binetto, Cassano, Sannicandro e Toritto nell’ambito di appartenenza, quale coincidente con quello del distretto n.2 dell’AUSL  Ba/3. L’indicatore “densità abitativa” descrive bene le caratteristiche territoriali dell’ambito n. 2 dell’AUSL BA/3, evidenziando una forma insediativa non allineata (sbilanciata su Acquaviva, Cassano, Grumo). Aspetto basilare della fisionomia della popolazione è il fenomeno dell’invecchiamento demografico, cioè della forte consistenza assoluta e relativa delle età anziane. La forte progressività dell’invecchiamento si coglie dall’esame dell’andamento dell’indice di vecchiaia. L’indice di invecchiamento demografico del territorio è del 103%, ponendo a confronto le due distinte fasce di età 0 – 17 anni e oltre i 65 anni dai quali dipende il profilo della struttura per età della popolazione. Dunque è maggiore il peso della popolazione anziana rispetto a quella minorile, e si registra un alto valore di popolazione nell’età adulta che lascia supporre che il quadro è destinato a cambiare nel corso dei prossimi anni in favore delle fasce più anziane.
Sebbene interventi finalizzati all’autonomia della persona anziana siano presenti nell’Ambito territoriale, nel complesso  la tipologia degli stessi non risulta essere sufficientemente ampia e mirata al sostegno della domiciliarità E’ convincimento del Coordinamento Istituzionale che l’anziano, fatte salve le condizioni di salute ed economiche personali, sia una risorsa per la Comunità piuttosto che un  fardello ingombrante, vuoi per il bagaglio personale di cultura di base, vuoi per la esperienza che l’anziano, se opportunamente sollecitato, può riversare sulle persone che questo bagaglio non hanno. Da qui l’intenzione di utilizzare le sue capacità mettendolo al centro di una serie di iniziative positive, che possano essere il pretesto di una integrazione al reddito per quella fascia di anziani che non ‘arrivano a fine mese’.  La cultura prevalente nell’ambito circa il tema degli anziani è quella dell’integrazione coniugata con il recupero di un dialogo inter-generazionale interrotto. L’anziano ri-letto in chiave di patrimonio di ‘saperi locali’ da custodire, valorizzare e condividere anche attraverso azioni positive (vedi Banca del Tempo, luoghi di aggregazione intergenerazionale a ciclo diurno e semiresidenziale) messe in campo da associazioni giovanili e dal servizio civile.  Diverso discorso va fatto per l’anziano non autosufficiente sia sotto il profilo economico che della salute verso il quale l’ambito svolge attività individualizzate in collaborazione con la Caritas e attraverso iniziative come i soggiorni climatici.
L’area dei diritti dei minori risulta essere altrettanto ‘privilegiata’ nell’Ambito Territoriale quanto a tipologie di servizi offerti. Si evince infatti un cospicuo ventaglio di interventi sebbene distribuiti nei vari comuni e non presenti in tutti. Una particolare attenzione emerge nell’ambito di interventi socio educativi e ricreativi. Carenti invece risultano essere le strutture presenti sul territorio. Le iniziative di settore tendono soprattutto alla prevenzione di eventi delittuosi e di maltrattamento e si concentrano sul: a) potenziamento ed affiancamento dell’attività degli oratori; b) implementazione di strutture sportive; c) implementazione di strutture di accoglienza già esistenti; d) implementazioni del servizio Informagiovani, allargandolo a tutto il territorio; e) ludoteche, possibilmente allocate nelle strutture di accoglienza o diurne; f) orientamento scolastico e formativo in itinere; g) implementazione servizio trasporto; h) organizzazioni di gemellaggi con coetanei europei; i) occasioni di svago e soggiorni estivi ed invernali; l) utilizzo della ‘Banca del Tempo’; m) educazione alla gestione economica.